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Solitamente per ambienti esterni vengono scelti determinati materiali come ad esempio le piastrelle in Gres Porcellanato, sia incollate che flottanti. Ma pochi sanno che anche il legno, con i dovuti accorgimenti, può essere usato in ambientazioni esterne. Vediamo alcuni suggerimenti da tenere a mente nella scelta di un pavimento in legno adatto per esterni.

Dove dovrà essere posato?

Quali domande porsi prima di scegliere il pavimento in legno da esterno?

Prima di capire che materiale posare è bene soffermarsi sulla destinazione di utilizzo, tenendo presente quelle importanti varianti che in un pavimento fanno la differenza. Ad esempio,  è importante capire il livello di umidità presente, le precipitazioni se di carattere piovoso o nevoso come anche il livello di esposizione solare della zona.

Altre questioni da porsi possono essere:

  • il terrazzo o ambiente esterno, ha una copertura da intemperie?
  • se ha una copertura, protegge adeguatamente in caso di acquazzoni oppure no?
  • se non ha copertura, la zona è frequentemente soggetta ad allagamenti o forti piogge?
  • la zona soffre di problemi relativi la presenza di muffa o funghi?

Dopo aver risposto a queste domande possiamo iniziare a capire quale materiale è più indicato posare, vediamo ora quali sono i tipi di pavimento in legno maggiormente resistenti nel tempo.

Quali sono i pavimenti in legno più indicati per l'esterno?

Il legno è un materiale vivo, respira e si adatta in base alle circostanze in cui viene posato, abbiamo approfondito a questo riguardo quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei pavimenti in legno (ndr a prescindere che siano per interno o esterno), concetti che saranno utili e complementari a questo articolo.

I pavimenti in legno per esterno sono caratterizzati da molteplici aspetti che li rendono indicati per l’uso in esterno, ad esempio in alcuni casi è comunque consigliabile applicare un trattamento specifico al materiale per renderlo più resistente in particolare alle intemperie o ai grossi sbalzi di temperatura, basti pensare che potenzialmente un pavimento esterno deve resistere alla pioggia, grandine, neve, muffe, sole, raggi UV e, se vicino ad ambienti balneari, anche alla salsedine portata dal vento.

Quali sono i migliori pavimenti per l'esteno?

I tipi di legno o di essenza maggiormente indicati per l’esterno sono i seguenti:

  • bambù
  • rovere
  • iroko
  • teak
  • larice

Bambù

Quale pavimento in legno usare per l'esterno?

Il bambù è uno dei tipi di legno impiegati maggiormente per ambienti molto umidi come ad esempio le piscine, questo perché nasce come un materiale molto resistente naturalmente sia sotto l’aspetto meccanico che di compressione. 

Questo tipo di pavimentazione inoltre è molto green in quanto viene estratta dalla pianta di Bambù che è un tipo di pianta infestante con una ricrescita rapida (si consideri che raggiunge i due metri di altezza in 8-10 settimane), tempi molto più rapidi del legno tradizionale da cui si ricavano la maggior parte delle essenze.

Rovere

Quale pavimento in legno usare per l'esterno?

L’essenza rovere è sicuramente tra le più commerciali e le più conosciute da tutti, essendo una di quelle tonalità maggiormente ricercate per il caratteristico colore vicino al miele. Con i dovuti accorgimenti, è possibile usare questo tipo di legno per ambienti esterni.

Tra i legni indicati pocanzi il rovere è quello meno “resistente” vista l’alta percentuale del Bambù, del Teak o del Larice, però non per questo sfigura comparato a questi ultimi. Infatti la grande duttilità e resistenza lo collocano sicuramente tra gli effetti consigliati, ancor di più se scegliamo pavimenti termo-trattati che aumentano considerevolmente la resistenza all’umidità e ad agenti aggressivi come muffe o funghi.

Iroko

Quale pavimento in legno usare per l'esterno?

L’Iroko è uno dei tipi di legno maggiormente utilizzati in ambienti estremi, come ad esempio per le banchine dei moli oppure per le panchine pubbliche dei parchi. E’ naturalmente più resistente ad agenti esterni come muffe o funghi oltre ad essere molto resistente, l’unico punto dove soffre maggiormente è la resistenza agli urti, dove si colloca in una fascia discreta.

Teak

Per completezza di argomento riportiamo quanto pubblicato da Wikipedia:

Sopporta molto bene escursioni termiche, l’umidità, l’attacco della salsedine, e degli agenti atmosferici, condizioni che mettono al contrario a dura prova qualsiasi altro tipo di legno. Queste caratteristiche lo rendono uno dei legni più durevoli al mondo insieme al legno ebanoguaiaco e bosso.

Solo questo trafiletto è esaustivo sulla qualità e la resistenza del Teak. Una caratteristiche che accomuna Teak e Iroko sono la stabilità dimensionale, ovvero la resistenza a deformarsi in presenza di umidità o agenti esterni, per queste due essenze la stabilità dimensionale è di 5 su 5 (qui la tabella riepilogativa, qui una tabelle complementare correlata).

Larice Siberiano

In questo caso consigliamo l’utilizzo dell’essenza Larice Siberiano rispetto a quello europeo o di altro paesi, infatti quest’ultimo ha una maggior resistenza e stabilità visto il clima rigido in cui cresce, rispetto al larice europeo che, solitamente, ha una durezza di 2/3 su 5 ed una stabilità sulla media. E’ possibile, in base alle proprie esigenze e gusti, decidere di non trattare il legno e lasciar che il tempo e gli agenti atmosferici ne cambino l’aspetto con il tempo, dando solitamente una tonalità grigio/perla che può piacere o meno.

La scelta di una pavimento in legno per l’esterno può non essere facile, per questo motivo Kreacasa è a disposizione per aiutarvi in questa ardua scelta, potete richiedere il nostro aiuto con il pulsante della chat (lato dx dello schermo) oppure compilando il form sottostante:

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Abbiamo visto come scegliere i pavimenti in legno, tenendo conto di molti aspetti sia in fase di scelta sia in fase di posa del parquet, in questo articolo vogliamo approfondire alcuni aspetti rispetto alla manutenzione di questo pavimento nel tempo, con alcuni utili consigli ecologici. Mantenere il legno è impegnativo? E’ doveroso fare una premessa:...

Abbiamo visto come scegliere i pavimenti in legno, tenendo conto di molti aspetti sia in fase di scelta sia in fase di posa del parquet, in questo articolo vogliamo approfondire alcuni aspetti rispetto alla manutenzione di questo pavimento nel tempo, con alcuni utili consigli ecologici.

Mantenere il legno è impegnativo?

E’ doveroso fare una premessa: la qualità dei materiali, della lavorazione e delle tecniche di posa hanno reso il legno molto più resistente rispetto al passato.

Alcuni accorgimenti possono aiutare significativamente la manutenzione corretta del parquet, ad esempio suggeriamo di mettere uno zerbino all’entrata di casa dove poter rimuovere la polvere/sassolini dalle scarpe, installare dei feltrini alla base delle sedie e dei tavoli, mettere dei tappeti nelle zona di maggior passaggio ed evitare, in ogni caso, che troppa acqua o umidità possano colpire il legno, creando così rigonfiamenti o simili.

Ovviamente è un materiale meno resistente rispetto al Gres Porcellanato, ma ha bisogno delle medesime attenzioni:

  • rimuovere la polvere o sporco superficiale
  • lavare, secondo necessità, il pavimento
  • utilizzare il prodotto dedicato al tipo di pavimento che abbiamo

Vediamo come prima cosa, come riconoscere il tipo di legno in nostro possesso, cosa fondamentale per un adeguata pulizia.

Come distinguere i vari tipi di pavimenti in  legno e di finitura

I tipi di parquet

Vi sono vari tipi di parquet, possiamo distinguerli in due macro-categorie: parquet prefinito e parquet massello.

Il primo è, come indica la parola, già finito e pronto per la posa, ha uno spessore che varia da 7 mm a 14/15 mm di cui 4 mm di legno nobile, possono essere di formato piccolo oppure medio-grande con una lunghezza che può essere fra i 180/220 cm e larghezza fra i 18 ed i 20 cm.

Il parquet massello invece è un legno grezzo che, dopo la posa, va trattato e levigato adeguatamente in quanto si tratta interamente di legno nobile, questo tipo di pavimento richiede sicuramente un gran lavoro sia per le posa che la manutenzione, oltre all’aspetto economico che lo rende più dispendioso.

Quali differenze sostanziali ci sono tra il legno prefinito e il legno massello?

Il legno prefinito è pronto per la posa, ha uno spessore tra i 7 ed i 14-15 mm d cui 4 mm di legno nobile. Il legno massello invece è al 99% composto da legno nobile, richiede maggior lavorazione iniziale ma è più duraturo nel tempo grazie al fatto di poter esser levigato più volte.

Quanti anni può durare il legno prefinito?

Il legno prefinito solitamente ha una durata di 20 anni, successivamente è possibile levigarlo dalle 2 alle 4 volte, in base allo spessore di legno nobile presente. 

Le finiture

Le finiture per il parquet massello possono essere due: a olio o verniciato.

La finitura ad Olio rende il legno più naturale dandogli una tonalità opaca e NON brillante, questo tipo di finitura andrebbe rinnovata almeno ogni due anni, in base al calpestio e all’utilizzo dello stesso.

La finitura verniciata invece dona brillantezza al pavimento, maggior resistenza e maggior durata nel tempo, visto che il rinnovo può essere fatto anche ogni 10 anni, anche qui dipende dall’utilizzo fatto e dal calpestio che ha subito.

Va detto che la stragrande maggioranza ha parquet prefinito, in quanto è più comodo, pratico ed economico e non necessita di manutenzione impegnativa nel tempo come per il massello.

Come e cosa usare per mantenere il legno

La pulizia regolare degli ambienti con un aspirapolvere è sicuramente una delle prima cose suggerite, si sconsiglia l’uso di macchine a vapore vista l’elevata sensibilità del legno all’umidità. Può essere utile l’utilizzo di panni in microfibra che sono l’ideale per questo tipo di pulitura.

Per il lavaggio si raccomanda l’uso di un panno umido ben strizzato, in coppia con un detergente per legno di tipo neutro senza componenti acidi o solventi, in commercio ve ne sono molti dedicati alla pulizia del legno.

Evitare in ogni caso detergenti a base ammoniaca o candeggina, sostanza troppo aggressiva per il legno. Durante la pulizia è buona cosa seguire le venature del legno.

Ecco che prodotti naturali usare

Se il pavimento ha perso lucidità è possibile ravvivarla usando prodotti naturali, un modo è quello di usare l’olio di lino e la cera d’api, basterà far sciogliere tre dosi di olio di lino ed una di cera d’api e, facoltativamente, aggiungere qualche essenza come olio di eucalipto, lavanda o simili, stendere il composto ottenuto seguendo sempre le venature del legno cercando di “massaggiare” il legno.

N.B. Prima suggeriamo di eseguire una piccola prova in un angolo nascosto, per vedere come risponde il legno. In caso di dubbi o difficoltà rivolgersi sempre ad un professionista.

Come ravvivare il pavimento in legno?

Cera d’api e birra: far bollire un litro di birra con un cucchiaino di zucchero e due di cera d’api, quindi lasciamola evaporare e raffreddare finché non raggiunge la temperatura ambiente, usare così il composto per pulire il legno, far attenzione a non lasciare aloni. Questa procedura è particolarmente utile in presenza di pavimenti usurati dal tempo

Come disinfettare e lubrificare un pavimento in legno?

Olio di oliva e limone: altri due elementi efficaci sono l’olio ed il limone che disinfettano e lubrificano allo stesso tempo. Basterà 1 cl di olio di oliva dove versare 15-20 gocce di limone, consigliabile usare uno spruzzino, quindi utilizzare il composto per eseguire la pulizia

Come ridare lucentezza ad un pavimento in legno?

Acqua e Aceto: il più semplice dei rimedi. Versare acqua e aceto in un po’ di acqua tiepida e passare il parquet con un panno morbido, magari in microfibra. 

Oppure anche solo l’olio di oliva può essere efficace per ravvivare un pavimento in legno, in un panno basterà versare qualche goccia di olio di oliva ed il gioco è fatto

Kreacasa è sempre a disposizione per consulenza ed assistenza sulla scelta del legno e sulla sua manutenzione nel tempo, non esitate a contattarci usando la chat che trovate nel lato destro dello schermo.

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